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piramide di maslow

 

La piramide dei bisogni ideata da Maslow si è dimostrata veritiera ed è usata in molti campi quali ad esempio il marketing.  Lo psicologo evoluzionista Douglas T. Kenrick, pur ritenendo valido il modello ha proposto un suo aggiornamento che personalmente trovo calzante.

La piramide dei bisogni ideata da Abraham Maslow ha rappresentato una enorme innovazione per i suoi tempi ed un vero punto di rottura con il passato. All’avanguardia quando furono espresse, le idee di Maslow sono state convalidate dalle ricerche dei neuroscienziati e vengono ampiamente utilizzate in molti settori, marketing incluso.

Imaslow1n breve Maslow ha intuito che i comportamenti di tutti  gli esseri umani sono condizionati dalla necessità di soddisfare delle esigenze  e che queste siano organizzate secondo una   gerarchia  piramidale (vedi figura a lato). In basso sono posizionati i bisogni essenziali ,(i bisogni inferiori come lui li definì dando di fatto un giudizio morale). In alto sono posizionati i bisogni legati alla propria realizzazione , (quelli che lui definì bisogni esistenziali).
Detta in parole povere se io sto morendo di fame metto a  repentaglio la mia esistenza pur di trovare del cibo, ad esempio mi arrampico su una parete rocciosa pur di raggiungere un albero con frutti maturi.  Se sono sazio di certo non metto a repentaglio la mia vita per qualche frutto maturo e comincio a preoccuparmi della mia sicurezza, ad esempio mi preoccupo dei banditi che potrebbero aggredirmi.
Se  sono sia sazio che sicuro mi occupo dell’amore, dell’amicizia, dell’affetto ovvero dei bisogni di tipo sociale come il creare una propria famiglia, (per Maslow il sesso, peraltro un po’ snobbato nei suoi scritti,  è considerato un bisogno fisiologico e quindi di fatto il ricercatore scollega il sesso e l’amore che vengono a trovarsi su due gradini diversi).
Se tutti i bisogni precedenti sono stati esauditi allora ci si preoccupa di raggiungere un posto importante nel proprio gruppo sociale, di guadagnare la stima e il rispetto degli altri. Fare carriera o semplicemente mantenere la parola data mostrandosi affidabili rientrano in questo scaglione (il quarto scalino della piramide).
In cima a tutto Maslow ha posizionato quelle cose che non hanno alcun risvolto pratico se non il desiderio di gratificare e realizzare sé stessi, ad esempio imparare a suonare la chitarra o imparare a dipingere rientrano nelle cose che facciamo per un nostro piacere fine a sè stesso e il nostro bisogno di autorealizzazione.

La cosa importantissima da comprendere è che la propria posizione sulla piramide non è fissa ma varia nel tempo  sia verso l’alto che verso il basso e al variare della posizione cambiano anche le nostre priorità.

Facciamo un esempio, supponiamo di avere ereditato un bel patrimonio e di essere ben protetti dalle guardie del corpo assoldate allo scopo. In queste condizioni non avremo problemi per trovare un amore e tanti amici. Siamo arrivati velocemente al terzo scalino e magari pensiamo di iscriverci al circolo esclusivo e/o partecipare a qualche iniziativa benefica, forse ci candidiamo a qualche carica pubblica, in pratica scaliamo il quarto scalino. Se ci rimane un po’ di tempo decidiamo di realizzare il nostro sogno segreto e ci regaliamo un corso di chitarra perchè desideriamo autorealizzarci.
Tutto bene? Ovviamente si però la sfortuna è in agguato. Un investimento sbagliato crea delle grosse difficoltà economiche e dobbiamo dirottare il nostro tempo e le nostre risorse mentali verso l’emergenza in atto, molto probabilmente il corso di chitarra viene sospeso. Siamo  tornati al quarto scalino. Il brutto scivolone economico instilla dei dubbi sulle nostre capacità e la stima goduta in passato comincia a svanire, ci cacciano dal circolo esclusivo e finiamo sul terzo scalino. Si sa, quando la fortuna ci gira le spalle molti amici svaniscono e non raramente anche la compagna volge lo sguardo verso possibili partner più affidabili economicamente e siamo finiti sul secondo scalino. Le guardie del corpo se ne sono andate ma nel nostro stato economico non siamo più così appetibili per i criminali. Ora ci troviamo sul secondo gradino e magari pensiamo a come riemergere, a creare una nuova rete sociale e trovare una nuova relazione ma arriva una ulteriore brutta sorpresa, siamo sommersi dai debiti e ci troviamo in mezzo alla via. Siamo tornati al primo gradino e ci domandiamo: troveremo qualcosa da mangiare stasera? Troveremo dei cartoni per coprirci? Il corso di chitarra è ormai andato a farsi benedire e a occupare tutti i nostri pensieri sono esclusivamente i bisogni immediati.

L’esempio è volutamente estremizzato ma il principio è sempre lo stesso: anche se viviamo una vita abbastanza “normale” e con poche incognite, le nostre priorità e le nostre azioni saranno coerenti con la posizione che i nostri bisogni occupano in quel preciso momento sulla piramide di Maslow.

Il modello appena descritto risente di un pregiudizio di fondo che in realtà è anche la principale opposizione all’evoluzionismo e in particolare alla psicologia evoluzionista. In pratica Maslow ha diviso i bisogni in “inferiori” ovvero quelli che condividiamo con gli altri animali e quelli “superiori” che ci rendono migliori degli altri animali, ad esempio gli animali non sentono il bisogno di scrivere poesie. Kenrick risponde in modo molto semplice a questa impostazione: è vero gli animali non sanno scrivere poesie ma gli uomini non sono in grado di creare nel proprio cervello una mappa dettagliata del mondo notturno usando gli ultrasuoni, cosa tipica dei pistrelli. Gli esseri umani hanno delle caratteristiche uniche sviluppatesi con l’evoluzione e non ne hanno altre, attribuire un valore superiore ad alcune e inferiore ad altre può essere un approccio sbagliato o comunque su cui riflettere parecchio.

Esistono, inoltre, diversi comportamenti umani inspiegabili con il modello di Maslow. Prendiamo ad esempio un padre ed un figlio che stanno morendo di fame. Se il padre trova un frutto è molto probabile che non lo mangi e lo consegni al figlio eppure lui in quel preciso momento si trova sul primo scalino della piramide, ha bisogno assoluto di cibo e dovrebbe quindi mangiarselo lui, non donarlo.
Siamo proprio sicuri che quello che Maslow chiama autorealizzazione, ad esempio suonare la chitarra, non rientri invece a pieno titolo nel capito stima? E siamo sicuri che avere una buona posizione a livello sociale e quindi godere di una buona stima non ci dia delle ottime chance sessuali? In fondo nei ritrovi occasionali giovanili tipo i falò i chitarristi avevano molta più facilità nel conoscere ragazze e magari approfondire la conoscenza in seguito.

maslow2Nella parte superiore della piramide,(vedi figura a lato), Kenrick ha posizionato tre bisogni legati alla riproduzione ed il sesso passa dall’ultimo scalino del modello di Maslow al quinto, (acquisizione del partner), nel modello di Kenrick.  In effetti anche per poter copulare senza impegno bisogna investire tempo e risorse nella ricerca di un partner, certo un  Richard Gere o altro sex symbol non deve sbattersi più di tanto ma si tratta di eccezioni.  Al livello più alto c’è la genitorialità perchè il fine ultimo di ogni essere vivente,  homo sapiens incluso è propagare i propri geni e i neonati hanno bisogno di 15- 16 anni per raggiungere la piena maturità fisica, un periodo di tempo molto ampio in cui hanno bisogno del sostegno di entrambi i genitori.

L’altra differenza del modello di Kenrick rispetto a quello di Maslow è che mentre il secondo segna dei confini netti tra i vari livelli il primo prevede delle sovrapposizioni parziali, per capirci i bisogni “superiori” si sviluppano più tardi rispetto a quelli “inferiori” ma non li sostituiscono completamente.   Perchè lo scienziato ambisce al nobel?  Perchè vuole raggiungere l’autorealizzazione o perchè vuole essere stimato? ma se è stimato e fa scoperte importanti allora raggiunge anche un alto status nella società, ma chi raggiunge un alto livello in società ha meno possibilità di morire di fame, può accumulare maggiori risorse da trasmettere ai figli  e ha una maggiore facilità nel trovare donne fertili con cui accoppiarsi o aumenta le probabilità di conservare la propria compagna.  La inconsapevole motivazione riproduttiva può dare una enorme spinta verso l’impegno nel proprio lavoro.

Maslow riuniva nello stesso gruppo sia l’amore romantico che quello per i figli e gli amici ma come dice giustamente Kenrick queste emozioni sono gestite in maniera diversa dal nostro cervello.  Ad esempio la gelosia per il partner è progettata per gestire le minacce al rapporto amoroso ma questa non è presente nella relazione sana tra genitori e figli.  Un altro esempio illuminante di Kenrick è questo:  se io comprassi del cibo e lo cucinassi per un amico che pretende di essere ospitato nella mia casa, che gli pagassi gli studi e che non ricambiasse i favori allora io farei bene a cambiare amico ma non avrei nulla da ridire se a farlo fosse mio figlio.

Inoltre i bisogni posso essere rimandati. Se ho molta fame , e quindi ho un bisogno primario impellete che richiede di essere soddisfatto,  ma sto scrivendo questo articolo allora molto probabilmente rimanderò il momento in cui mi fermerò e andrò in cucina a mangiare qualcosa ma potrò rimandare solo fino ad un certo punto, non per sempre.

La nostra posizione sulla piramide dei bisogni varia quindi anche a seconda delle situazioni, ad esempio se camminiamo in un vicolo oscuro in una zona malfamata il bisogno di sicurezza balzerà improvvisamente in cima ai nostri pensieri.  Kenrick spiega la cosa attraverso i diversi sottosè ovvero diversi circuiti cerebrali che si occupano di problemi specifici e che a seconda delle situazioni prendono la “guida” dei nostri comportamenti.  Ad esempio, mentre attraverso i vicoli bui a prendere il sopravvento su tutti sarà il mio sottosè “guardiano” ma appena avrò superato la zona pericolosa e sarò giunto alla festa dove spero di trovare una partner allora prenderà il sopravvento il mio sottosè “rimorchiatore”. I vari sottosè, ovvero i diversi circuiti cerebrali, rispettano la gerarchia dei bisogni però , come già detto, non in maniera rigida e se entrano in conflitto potrebbe prendere il sopravvento un bisogno superiore. In una situazione molto pericolosa, ad esempio, un genitore potrebbe scegliere di sacrificare la propria vita e salvare il figlio e quindi il sottosè che gestisce l’autoprotezione e che dovrebbe essere al “comando” in quel preciso momento potrebbe lasciare il posto al sottosè che gestisce la genitorialità.

Kenrick affronta anche un’altra delle obiezioni tipiche alla psicologia evoluzionista ovvero , secondo alcuni, non è possibile ricondurre ogni comportamento umano a motivazioni sessuali, competitive, cooperative o genitoriali.  C’è un punto su cui gli psicologi di diverse scuole sono d’accordo e su cui persino Freud e Maslow concordano: di solito le persone sono inconsapevoli delle vere cause dei loro comportamenti.  Forse gli uccelli sanno perchè avvertono il bisogno di migrare quando le giornate si accorciano?  Non hanno alcuna idea circa la  relazione tra l’accorciarsi delle giornate e le difficoltà nel trovare cibo eppure quel bisogno impellente che sentono è funzionale alla loro sopravvivenza.   Allo stesso modo cose apparentemente scollegate sono invece sempre riconducibili alla riproduzione o alla sopravvivenza di sè stessi o delle nuove generazioni, (l’investimento di tempo e risorse dei nonni verso i nipoti ad esempio ).
Le nostre risorse sono limitate ed in ogni momento dobbiamo scegliere come usarle. Se la ricerca di un partner impegnerebbe gran parte delle nostre risorse , (soprattutto qualora ne avessimo poche), può diventare più conveniente investirle nella cura dei nipoti con cui comunque condivideremmo almeno un quarto di patrimonio genetico.  Anche sacrificarsi per la propria comunità risponde allo stesso bisogno, se il nostro gruppo prospera prospereranno anche i nostri discendenti diretti o comunque quelli con cui condividiamo parte del patrimonio genetico.  Gli esempi che potremmo fare sono tanti e per ognuno troveremmo una relazione funzionale tra il comportamento e il bisogno di sopravvivere, riprodursi o far sopravvivere i nostri discendenti o parenti.

Vorrei concludere con una piccola considerazione “eretica” per un evoluzionista quale io mi ritengo.

In realtà, se è assolutamente vero che la stragrande maggioranza dei comportamenti umani sia pienamente spiegabile in termini evoluzionistici, va detto che una frazione molto piccola di questi sfugge, ad esempio l’asceta che rinuncia al sesso ed estraniandosi dalla società non contribuisce al suo progresso e quindi a migliorare le possibilità di sopravvivenza per i suoi parenti.

E’ vero, anche il sentimento religioso può essere spiegato in termini evoluzionistici e Kenrick stesso offre una spiegazione molto plausibile ma è proprio l’asceta e poche altre figure dello stesso tipo che diventano incomprensibili.  In fondo è assodato, esiste un filo che parte dai batteri e giunge a noi  ma tra noi e i batteri le diffenze sono enormi. E se quella forza che spinge l’evoluzione verso la complessità fosse la stessa che spinge alcuni esseri umani a comportarsi in maniera non pienamente comprensibili in termini evoluzionistici?

Ettore Panella

Per approfondire l’argomento:

Sesso, crimini e il senso della vita di Douglas T.Kenrick

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