Al momento stai visualizzando La caccia alle streghe. Cosa è successo realmente?

Confesso di aver anche io preso per buone tutte le convinzioni circa  la caccia alle streghe da parte dell’inquisizione, (a mia discolpa posso dire di non essere mai stato particolarmente interessato all’argomento), fino a quando su focus storia non lessi una notizia che mi fece sorgere molti dubbi: i processi per stregoneria furono circa 3 milioni di cui solo circa 40 mila conclusi con una condanna a morte. In pratica neppure il 2% del totale, prova evidente di giudici più motivati ad assolvere che a condannare. A quel punto, incuriosito, ho cominciato a raccogliere tutte le informazioni utili a distinguere quanto fosse un semplice stereotipo  dalle verità storiche.

Questo articolo è un po’ lungo e per questo lo ho diviso in diverse domande e risposte.
Vorrei partire citando un caso particolare che di fatto contraddice tutte le convinzioni comuni circa la caccia alle streghe.
Durante la piccola era glaciale che andò dal 1540 d.C. circa a metà del 1700 d.C, (non tutti concordano con la data di inizio e la retrodatano al XIII secolo).  l’avanzata inarrestabile dei ghiacciai mise in crisi le popolazioni alpine che cercarono di fermarne l’avanzata con processioni e preghiere. Nella valle di Rofen in Austria , visti gli scarsi risultati delle preghiere, si arrivò alla conclusione che la causa di tutto fosse un povero sventurato senza fissa dimora che venne messo al rogo dopo un sommario processo per stregoneria.  In questo caso la vittima è un uomo che viveva ai margini della società, le autorità religiose non c’entrano e anzi il rogo è la conseguenza della incapacità della chiesa di fermare i ghiacciai, cosa che le fa perdere credito.
Prima di entrare nel vivo dell’articolo è bene ricordare che essere accusati di un delitto non è la stessa cosa di essere condannati. Nei sistemi in cui esiste l’obbligatorietà dell’azione penale chiunque può essere accusato e i magistrati devono comunque indagare mentre, al contrario,  la condanna è il frutto di una valutazione maturata dai magistrati nei vari gradi di giudizio dopo le indagini.

Le persone condannate per stregoneria oggi sarebbero state assolte?

La risposta è NI .  La strega Giulia Tofana (giustiziata nel 1659 insieme alla figlia sua discepola e agli apprendisti) era una fattucchiera che produceva veleni destinati alle mogli desiderose di avvelenare i mariti, (sua è l’invenzione dell’acqua tofana ovvero un veleno micidiale).  La fattucchiera Catherine Deshayes (al rogo nel 1680) officiava messe nere, (è la prima prova attendibile della celebrazione di messe nere), con rituali a base di sangue e ostie consacrate sul corpo nudo della marchesa di Montespan allo scopo di realizzare filtri magici e pozioni abortive. Va detto che la marchesa fu graziata dal re  e questo mostra che  avere dei santi in paradiso aiutava anche le streghe.

Ovviamente oggi nessuno verrebbe condannato per il reato di stregoneria ma se sei complice di omicidi o produci intrugli abortivi, (l’infanticidio era l’ossessione degli inquisitori), qualche problema legale anche oggi lo avresti.  A portarci fuori strada è la nostra incapacità di comprendere la mentalità del tempo che vedeva gli esseri umani come strumenti di entità superiori sia del bene che del male, il merito delle opere buone compiute da un santo non era di quella persona ma di Dio come per poter operare il male bisognava richiedere l’aiuto del diavolo. In pratica il reato era la prova del patto con il diavolo che diveniva il vero crimine.  Sotto certi aspetti era anche un modo per salvare la faccia, pensiamo ad una persona truffata, accusare qualcuno di averlo “fregato” costringeva ad ammettere di essere stato ingenuo, accusare qualcuno di stregoneria perché per truffarti aveva chiesto l’aiuto del diavolo permetteva di evitare questo fastidioso effetto collaterale in quanto il maligno trascende le capacità umane.

Emblematico è il caso di Gilles de Rais, ricchissimo barone comandante dell’esercito di Francia e compagno d’arme di Giovanna d’Arco, un assassino seriale di bambini. Per lungo tempo ha operato impunemente, quale tribunale civile avrebbe mai processato un uomo così potente? Finalmente qualcuno ebbe la brillante idea di coinvolgere la santa inquisizione che non aveva riguardi per nessuno anche se non era competente per gli omicidi. Il processo infatti avvenne per stregoneria e arrivò a contare 140 bambini spariti. Un reato così orribile doveva essere sicuramente ispirato dal diavolo, (non avevano la stessa conoscenza di oggi sui serial killer e quindi incasellavano casi così particolari nella stregoneria), e per questo motivo la condanna per stregoneria ha potuto essere comminata e il barone fu impiccato. (vedi nota 1 bis)

Tornando ai giorni nostri, molto interessante è il processo a Wanna Marchi accusata di aver venduto numeri vincenti per il lotto, talismani, amuleti e kit contro le influenze maligne. In pratica in un processo di cinquecento anni fa si sarebbe presentata con l’accusa di essere una strega fattucchiera davanti a giudici pienamente convinti dell’efficacia dei suoi intrugli e sarebbe stata condannata per stregoneria invece la “fattucchiera” Wanna Marchi si è trovata davanti ad una corte che non credeva affatto all’efficacia dei suoi intrugli ma la ha condannata ugualmente per truffa aggravata.

Perchè anticamente tutti, dal dottore al servo della gleba, dal mercante al mendicante, credevano nell’esistenza della stregoneria?

E’ una delle cose che stupisce di più chi si occupa della questione ma ad essere onesto io non mi meraviglio affatto di ciò, le conoscenze scientifiche dell’epoca erano molto rudimentali e l’esistenza di forze maligne che agivano tramite gli esseri umani a loro fedeli permetteva di spiegare fenomeni altrimenti inspiegabili quali ad esempio gli improvvisi e distruttivi temporali ,(ritenuti causati dai tempestiari) ,o le improvvise epidemie, (ritenute causate dagli untori), che inaspettatamente falcidiavano la popolazione.
Mi meraviglio molto di più che nel 2014 ci sia gente che crede nella magia nera e che spenda cifre consistenti per fatture di morte, malefici all’utero della rivale o filtri d’amore.  Il già citato processo ad una famosa imbonitrice televisiva dei giorni nostri ha mostrato persone che avevano perso tutti i loro averi , (tantissimi soldi), pur di farsi togliere il malocchio e parliamo del 2000 d. C. non del medioevo, figuriamoci che cosa avrebbe potuto fare la stessa persona nel 1550 d.C.   (vedi nota 1)

La chiesa ha sempre perseguitato la stregoneria?

La chiesa , contrariamente a quello che si crede, non ha sempre perseguitato la stregoneria , fino all’editto di Rotari (634 d.c) era vietato accusare qualcuno di stregoneria, in seguito e fino al 1430 circa  la stregoneria è stata considerata una superstizione da evitare ma non da perseguitare.
Particolarmente interessante è il caso dei tempestiari, una particolare categoria di stregoni, in grado, (si riteneva), di scatenare tempeste per rovinare i raccolti dei contadini che per evitare di andare in rovina pagavano il “pizzo”.   Intendiamoci, non ho nessuna difficoltà a credere che qualche soggetto con delle rudimentali conoscenze empiriche di metereologia andasse in giro a millantare i suoi “poteri” dando nuovo credito a questa leggenda la cui esistenza  risaliva  addirittura nelle credenze del mondo pagano.  Sant’Agobardo di Lione  nel IX secolo fu chiamato a giudicare 4 tempestiari (3 uomini e una donna, tutti  senza fissa dimora) che la popolazione voleva lapidare.  Non solo li fece liberare ma scrisse addirittura un’ opera polemica verso questa superstizione.  (vedi nota 1 ter)

Le cose cominciarono a cambiare nel 1300  e intorno al 1430 iniziarono le condanne vere e proprie per stregoneria,  in pieno rinascimento e non nell’alto medioevo come comunemente ritenuto.  E’ però tra il ‘500 e il ‘600 che la caccia alle streghe  raggiunge il suo apice.
Una data importante è il 1487 quando fu pubblicato il malleus maleficarum, un tentativo di fornire delle descrizioni oggettive  di una pratica quale la stregoneria dai confini molto labili.
A questo punto diventa molto stimolante provare a capire perché la chiesa fa questa inversione di rotta, cosa la spinge a cambiare idea e comunque va detto che furono processate circa 3 milioni di persone e di queste solo 40mila circa furono condannate a morte ( per fare un paragone nel solo 1793, durante il periodo del terrore, solo in Francia sono state mandate al patibolo circa 40mila persone, un numero pari a quante ne furono mandate in tutta Europa durante i tre secoli della caccia alle streghe).  Come già detto neppure il 2% degli accusati furono condannati  e questo è un dato che abbatte lo stereotipo degli inquisitori come accaniti cacciatori di streghe, in realtà venivano chiamati dalla popolazione e dalle autorità civili a giudicare gli accusati.  Gli inquisitori furono invece degli implacabili ricercatori di eretici, quella è sempre stata la loro missione.
Anche in questo caso un atteggiamento sostanzialmente molto tollerante della maggioranza dei giudici può benissimo nascondere al suo interno qualche elemento fortemente ideologizzato che sacrifica il dovuto equilibrio ,dote essenziale di ogni giudice, alla realizzazione di una missione ritenuta superiore. Anche oggi giudici simili potrebbero esistere e sarebbero una disgrazia per chi ci capita sotto e per la giustizia in generale.  In assoluto però i dati sulle assoluzioni ci mostrano senza possibilità di errore che nell’insieme gli inquisitori  chiamati a giudicare i reati di stregoneria cercarono di essere equilibrati altrimenti avremmo avuto il 98% di condanne a morte e non il 2%
La conclusione del fenomeno in esame cominciò all’inizio del ‘700 quando sempre più paesi smisero di considerare la stregoneria un reato, (anche grazie ai progressi della psichiatria che permise di guardare con occhio diverso alla malattia mentale facendola uscire dal cono d’ombra della possessione diabolica), fino all’ ultima condanna a morte in Baviera nel 1756  o  l’ultima condanna in Svizzera nel 1782, in pieno illuminismo quindi.

Di quale inquisizione stiamo parlando?

In effetti c’è un equivoco di fondo in quasi tutti quelli che parlano di caccia alle streghe e inquisizione ovvero ma di chi stiamo parlando?  Il primo errore comune è confondere la giustizia civile e quella religiosa a cui appartiene l’inquisizione.  Non sono affatto la stessa cosa.  Altro errore è confondere l’inquisizione con i tribunali protestanti, non solo non sono la stessa cosa ma ognuno avrebbe mandato volentieri al rogo l’altro .  Altro errore è confondere la cosiddetta giustizia popolare alias linciaggio dopo sommario processo con la giustizia civile, (in effetti non sempre la differenza era così evidente ma almeno formalmente non sono la stessa cosa). 

Non di rado una famiglia che subiva un lutto o un grave danno a causa , credevano, di un maleficio provvedeva a farsi giustizia da sola senza passare  per tribunali civili o religiosi.

Anche l’inquisizione  presenta differenze di cui tener conto.
L’inquisizione spagnola dipendeva nei fatti dal re e non dal papa.  Il re Ferdinando II d’Aragona ottenne da papa Sisto IV (nel 1478)  il diritto di scegliere lui stesso gli inquisitori (tra gli esponenti del clero) il celebre Torquemada era uno di questi .   Lo scopo ovviamente era quello di usare l’inquisizione per colpire l’opposizione interna e scacciare, incamerando i loro beni, gli arabi e gli ebrei, anche quelli convertiti.
Si crea quindi una differenza notevole tra l’inquisizione dipendente dal papa che operava in sintonia con le comunità locali e quella dipendente dal re di Spagna che invece operava sotto l’egida del re che amministrava i processi, pagava le spese e soprattutto incamerava i beni dei condannati.
Papa Paolo III concede lo stesso privilegio al re del Portogallo Giovanni III (1536)
Abbiamo quindi  una inquisizione unica e dipendente dal papa per un certo periodo di tempo che con la crescita del potere geopolitico di Spagna e Portogallo si spezza in tre tronconi di fatto indipendenti. Una inquisizione valida nei territori sotto la Spagna, una per i territori sotto il Portogallo, (praticamente insieme fanno  mezzo mondo considerando le colonie) e una per i restanti paesi cattolici.

Le streghe / gli stregoni confessavano sotto tortura?

Mica solo loro, la tortura era applicata massicciamente sia dai tribunali civili che da quelli religiosi e persino i testimoni potevano essere torturati qualora il giudice li avesse considerati  reticenti o semplicemente per poter avere la certezza che non mentissero.  Al contrario le autorità ecclesiastiche si posero il problema della tortura e  Innocenzo III nel 1215 vietò la consuetudine di rendere più efficace la tortura quale strumento della volontà divina grazie alla benedizione, per chi conosce il valore dei simboli nel medioevo si tratta di una presa di posizione fortissima. Purtroppo  papa Innocenzo IV nel 1252 con la bolla ad extirpanda la autorizza di nuovo nei processi agli eretici, anche in questo caso l’inquisizione si diede dei limiti sconosciuti alla giustizia civile: non si potevano spezzare arti nè si doveva spargere sangue, non si potevano torturare bambini, donne incinte,anziani e  qualsiasi confessione sotto supplizio non aveva valore e quindi il notaio presente non poteva neppure verbalizzarla.   Ogni confessione doveva essere confermata in assenza di tortura per essere considerata valida.

Una domanda sorge spontanea, come mai esistono diverse confessioni inverosimili, perché non hanno ritrattato tutti nel momento della conferma in assenza di tortura?
In realtà gli inquisitori non avevano alcun interesse a condannare a morte la gente, il loro scopo era l’abiura.  La vera vittoria dell’inquisitore era liberare il condannato dall’influenza del maligno e riportarlo nella comunità dei fedeli e quindi per un sospettato era molto più conveniente confessare e chiedere di essere liberato dal demonio ricevendo in cambio una pena simbolica che testimoniasse alla comunità che lo aveva denunciato il suo pentimento.  

Se usciamo dallo stereotipo dell’inquisitore a caccia di streghe/stregoni e assumiamo la più corretta idea di una persona chiamata dalla comunità a giudicare un sospettato ci rendiamo conto che anche una pena molto dura quale l’esilio fosse in realtà un modo per difendere il sospettato perché se una famiglia è convinta che la colpa per la morte di un figlio è un tuo maleficio allora prima o poi te la farà pagare e quindi è consigliabile cambiare aria.

Va anche detto che , oggi come ieri, alcuni giudici, specie nei processi politici, potevano non essere molto corretti come dimostra il caso del borgomastro di Bamberga , (una specie di sindaco), Johannes Junius accusato di stregoneria , probabilmente una accusa politica, che dopo una settimana dai supplizi scelse di confessare pur di evitare nuove sessioni. Un  giudice poteva far torturare il sospettato una sola volta ma alcuni di loro si erano inventati un particolare stratagemma ovvero consideravano le diverse sessioni come una unica sessione frammentata da diverse pause lunghe.

Per quanto riguarda una presa di posizione generalizzata  contro la tortura bisogna attendere l’opera di Cesare Beccaria (1764) e ancora oggi si sospetta che i gruppi che si occupano di spionaggio e controspionaggio la usino e si sospetta che persino gli USA a Guantanamo la abbiano praticata. Insomma ci sono stati dei notevoli progressi ma il problema non è stato cancellato ancora del tutto neppure oggi.     In Italia, Filippo Pappalardo (il padre dei fratellini di Gravina), ha ricevuto un indennizzo di 65 mila euro per 1 anno e 5 mesi di ingiusta detenzione preventiva. Dopo quattro mesi di carcerazione preventiva Gabriele Cagliari, indagato nel corso dell’indagine mani pulite, si suicida e accusa i giudici di averlo incarcerato solo per estorcergli una confessione.

In molti immaginano la tortura di una strega come una specie di orgia sadomaso, è una idea che ha avuto molto successo e devo confessare di averla creduta vera anche io fino a quando non mi sono reso conto che in fondo questa idea ricorda molto l’opera del marchese De Sade (1740-1814), tra l’altro processato per satanismo a causa di quanto scritto, e questo è molto, ma molto, ma molto molto sospetto.  Il processo ad opera degli inquisitori è la prima forma di processo moderno, (prima si usavano improbabili metodi tipo il giudizio di Dio), tutto viene documentato e verbalizzato. Non fa eccezione l’interrogatorio dove è presente anche il notaio che verbalizza.  Difficile pensare che degli inquisitori, ritenuti uomini integerrimi, si sputtanassero in questo modo davanti a persone che avrebbero sicuramente potuto chiacchierare troppo.
Il mezzo di tortura usato dall’inquisizione romana  era il tratto di corda (vedi nota 2) che fa veramente molto male ma non ha niente di paragonabile alle ambientazioni descritte da De Sade.

Tra l’altro dobbiamo pensare che  nell’immaginario collettivo la strega è una anziana, spesso vedova, quindi con scarso sex appeal.  Scriveva nel 1518 Giuseppe da Orzinuovi, funzionario veneto di Terraferma:

“alcune femene  gozute che altri che il demonio non le lavoraria, per farsi ben ficar”

Immagino non occorra conoscere il veneto per capire il senso del messaggio, in pratica sosteneva che l’unico motivo per cui queste donne, per niente piacenti, andassero al sabba era per rimediare un rapporto sessuale con il diavolo ovvero  l’unico disposto ad accontentarle.

C’è una tendenza a proiettare nel medioevo molte fantasie sessuali di epoche successive e le torture sadomaso alla De Sade durante gli interrogatori molto probabilmente rientrano nelle bufale tipo la cintura di castità, (gioco erotico dell’ottocento che i medioevali non conoscevano affatto), o lo ius primae noctis che da tassa in denaro per dare il consenso alle nozze con uno straniero si è trasformata nell’immaginario collettivo nel diritto a passare la prima notte di nozze con la sposa, (vedi nota 2 bis).

Bisogna infine ricordare che all’epoca gli inquisitori avevano un approccio verso la tortura molto diverso da quello che abbiamo noi oggi. Mentre i regimi totalitari usano la tortura per creare il terrore presso i sudditi mostrando quanto potesse essere pericoloso opporsi, gli inquisitori al contrario credevano realmente di salvare l’anima del soggetto accusato perchè gli permettevano di rendere pubblico il patto con il diavolo e quindi di pentirsi guadagnando così la vita eterna. Si tratta di un approccio assurdo ai nostri occhi ma se vogliamo capire gli eventi storici dobbiamo guardarli con gli occhi di chi li viveva.  (vedi nota 2 ter)

 

Il processo inquisitorio e la caccia alle streghe.

In genere si ha una visione molto ideologizzata del processo inquisitorio eppure è la base del nostro processo e molte innovazioni che oggi consideriamo assodate sono state messe a punto proprio dall’inquisizione (vedi nota 2 quater con il link ad una interessante analisi del processo inquisitorio).

Chi preferirebbe una camminata “lento pede” su una distesa di carboni ardenti per dimostrare la propria innocenza ad un regolare processo?
Il nostro processo non nasce sotto i cavoli ma è il frutto di un lungo affinamento perché
 gli esseri umani imparano dai loro errori. Giusto per fare un esempio: sono stati i tantissimi incidenti occorsi agli aerei a permettere di migliorare i velivoli e le misure di sicurezza in quanto studiando gli errori si sono comprese le migliorie da apportare. Oggi solo uno spericolato salirebbe sul trabiccolo che per primo ha preso il volo ma senza quel trabiccolo oggi non esisterebbero gli aerei. Allo stesso modo il processo creato dall’inquisizione è stato una innovazione per il suo tempo. Certo io non vorrei essere processato con quel sistema ma neppure prenderei il volo su un aereo del 1940.

Una delle innovazioni che diamo per scontate è l’obbligatorietà dell’azione penale per cui i PM in caso di reati gravi possono autonomamente fare indagini.  Prima del processo inquisitorio per imbastire un processo occorreva una denuncia e questo teneva a bada le denunce strumentali perché , al contrario di oggi, la falsa testimonianza era considerata un reato gravissimo.
Dando all’inquisitore il diritto di indagare anche autonomamente si è di fatto creato un meccanismo infernale fatto di denunce anonime che davano origine ad indagini e a processi.

Va detto che, al contrario di quanto si crede, ci furono molte discussioni tra giuristi sia laici che religiosi sui modi con cui imbastire un processo per stregoneria e sulle precauzioni da prendere per evitare gli eccessi.

Una data importantissima è il 1569 quando il conflitto tra due grandi personaggi (oggi verrebbero definiti big) dei processi alle streghe ovvero il cardinale Borromeo da un lato e il cardinale Rebiba, rappresentante del Sant’Uffizio, dall’altro imprime una svolta.

Rebiba durante un processo alle streghe imbastito dal Borromeo,  con la deferenza dovutagli, ma con fermezza gli chiede di esibire le prove.  Dopo questo epico scontro la congregazione del sant’uffizio ha imposto  la presenza del corpus delicti (le prove) per iniziare un processo.  Giusto per capire meglio con un esempio: se una persona fosse stata accusata di aver fatto morire un bambino con i suoi sortilegi il processo non si sarebbe potuto neppure iniziare senza la dichiarazione di un medico che attestasse in maniera inequivocabile che quella morte non fosse dovuta a cause naturali.

La necessità del corpus delicti limita di molto la virulenza dei processi alle streghe nel mondo cattolico e segna un importante elemento di correzione del processo inquisitorio.

Un’altra data importante è il 1631  con la pubblicazione del cautio criminalis che raccoglie i dubbi e le perplessità che da tempo i confessori esprimevano.  Spesso durante la confessione in punto di morte le persone condannate dicevano di non aver commesso i delitti di cui erano state accusate e questo creava degli enormi dubbi nei sacerdoti deputati a questo compito: come poteva un morituro rinunciare alla salvezza eterna?

Le streghe erano solo donne?

Addirittura papa Silvestro II fu accusato di stregoneria perché , cosa effettivamente anomala per un papa, era un cultore della scienza ed uno dei primi a comprendere l’importanza dei numeri arabi.  Va chiarito un equivoco di fondo, le streghe ovviamente erano solo donne mentre gli stregoni solo uomini quindi se parliamo di caccia alle streghe parliamo solo di donne mentre se parliamo di persecuzione della stregoneria parliamo sia di uomini che di donne accusati di questo crimine. (vedi nota 2 ter)
C’era, è vero, una maggiore “specializzazione” per cui era più facile che un accusato di eresia, (ovviamente mi riferisco a chi elaborava un pensiero eretico e non alle comunità di fedeli che seguivano una eresia di successo tipo i catari) fosse un uomo, (ho il sospetto che anche gli untori ,ad eccezione delle accuse collettive tipo quelle agli ebrei, fossero soprattutto uomini),  e un reo di stregoneria fosse più facilmente una donna, (si ritiene  l’ 80%).  

Il dato non è però omogeneo in tutta Europa. in Russia, ad esempio, la maggioranza dei condannati a morte per stregoneria erano uomini. (vedi nota 3)

Il motivo per cui ci fu una maggioranza di donne accusate di stregoneria rispetto agli uomini è dovuto  all’occorrenza di più possibili  concause.

Innanzitutto ci si focalizza molto sul fatto che fossero in maggioranza donne le accusate ma non si considera chi fossero le persone che le accusavano, e se fossero donne anche le accusatrici?    (vedi nota 3 bis)  Un po’ come nella canzone boccadirosa di De Andrè, denunciare alle autorità la propria rivale poteva essere un buon colpo.  Sotto interrogatorio molte donne accusate  di avere avuto rapporti con il demonio confessavano effettivamente di avere avuto rapporti  non con il demonio però ma con Tizio o Caio, persone reali e in genere già impegnate.  In effetti ancora oggi le false accuse vengono usate soprattutto  nei processi di separazione dove le procure più prudenti le stimano pari al 70% del totale, (7 false ogni 10).  A parte l’interesse personale va detto che in ogni piccola comunità è più facile che siano donne quelle in grado di notare comportamenti fuori dai canoni da parte di altre donne e in qualche modo a curare la morale pubblica ed era più facile che ad essere mailviste fossero persone che vivessero ai margini della comunità e che per questo si attirassero molti sospetti.
Al contrario un uomo non avrebbe accusato un rivale ma lo avrebbe sfidato a duello, una pratica ritualizzata con precisione e che si basava su un principio cardine, Dio non avrebbe mai permesso a chi non fosse nel giusto di vincere in un duello.  Affrontare un rivale in duello permetteva di guadagnare prestigio sociale mentre al contrario alle donne i duelli erano inibiti pena la perdita di prestigio sociale. C’erano, è vero, delle risse tra donne , (solo popolane, difficilmente donne di ceto elevato che tenevano molto alla loro reputazione),  che in Campania potevano finire con lo strascino ovvero con la vittoriosa che trascina per strada la sconfitta tirandola per i capelli  ma nulla di paragonabile ai duelli  all’ultimo sangue.

Altro fattore di sospetto era legato alla conoscenza delle erbe e delle piante che alcune anziane coltivavano e tramandavano, (anche la strega Giulia Tofana si ritiene avesse ricevuto le nozioni sui veleni dalla madre e comunque stava addestrando la figlia). Se non altro per non usare le piante sbagliate le antiche erboriste dovevano conoscere le erbe velenose e questo attirava inevitabilmente su di loro i sospetti qualora si verificassero morti inspiegabili, (cosa non rara visto il livello di conoscenze mediche del tempo) , senza contare che effettivamente potevano essere tentate dal preparare veleni in cambio di denaro, inoltre la produzione di intrugli abortivi  era vista come il fumo negli occhi dalle autorità in un periodo di grandi epidemie e quindi in deficit demografico.

I famosi sabba delle streghe, ( mitici incontri dove si evocavano le forze del male), potrebbero essere la prova di un errore di valutazione degli inquisitori, persone   preparate e colte ma completamente avulse dal mondo contadino che quindi potrebbero aver scambiato in buona fede delle antiche tradizioni pagane con evocazioni del maligno.  In ogni caso, almeno nei piccoli paesi delle mie parti c’è ancora oggi la figura dell’anziana che “fa l’uocchie” ovvero toglie il malocchio.  Antiche tradizioni che vengono ancora oggi conservate e trasmesse per via femminile.

Noi oggi, grazie agli scanner cerebrali, conosciamo perfettamente le modificazioni che il cervello femminile subisce durante il ciclo e come questo reagisca al fluttuare degli ormoni (vedi nota 4) ma all’epoca questa conoscenza era preclusa.  Le variazioni dell’umore ma soprattutto il disturbo disforico premestruale (PMDD) che colpisce circa il 10% delle donne doveva lasciare particolarmente perplessi gli antichi al punto da ritenere le donne lunatiche ovvero influenzate dal ciclo lunare. In realtà la relazione di causa ed effetto tra il ciclo lunare e quello femminile è solo apparente perché hanno ampiezza simile dando l’impressione che al variare della Luna vari l’umore femminile. Non dimentichiamoci che in passato si scrutava molto il cielo per trarne auspici sul futuro , (in effetti ancora oggi si vendono oroscopi), e questa relazione apparente non poteva sfuggire.  L’esaltazione della maternità ha sicuramente origine nei bisogni demografici delle società antiche, io però non trascurerei l’osservazione che con la maternità (e quindi l’interruzione del ciclo e l’assenza delle mestruazioni) le donne perdessero la loro “lunaticità” .  In ogni caso la apparente dipendenza dello stato emotivo dall’astro notturno  ha fatto sì che le donne fossero ritenute più facilmente influenzabili da forze esterne e quindi anche dal maligno e pure questo potrebbe aver inciso nel considerare la stregoneria una cosa “da donne”.

Perchè la chiesa intorno al 1430 smette di giudicare la stregoneria come una superstizione e la classifica come un pericolo da estirpare ?

 Eccoci arrivati al vero punto interessante che mi ha “ossessionato” per un po’ di tempo. Leggendo le varie notizie storiche ho avuto la netta sensazione di una chiesa prima dell’anno mille che esprime elementi all’avanguardia come Sant’Agobardo il quale  confuta l’esistenza della stregoneria tempestiaria e Silvestro II  amante della scienza e utilizzatore dei numeri arabi quando ancora in pochissimi li conoscevano. Questa chiesa stride con la chiesa del ‘400-‘600 che dimentica le opere del suo santo e addirittura viola la tomba di un suo papa (Silvestro II) alla ricerca della prova ,(guardacaso trovata), del suo legame con la stregoneria. Perché la chiesa cambia completamente le sue convinzioni sulla stregoneria?
 Ad “illuminarmi” arriva un minuscolo trafiletto sempre su focus storia in cui si buttava lì senza darle peso una notizia importante: nel 1400 la vita media era di 20 anni.  
20 anni?
L’impero romano dei tempi migliori vedeva una vita media di 35 anni, un crollo simile non poteva non avere conseguenze enormi ed è , secondo me, questa la chiave di volta. Prima di proseguire è necessario illustrare  un effetto psicologico che scherzosamente possiamo chiamare:

Tira la patata

Dopo l’attacco giapponese a Pearl Harbor vennero studiati i superstiti per capire come avevano reagito al trauma e furono notate delle differenze notevoli tra i soldati:  alcuni non riuscivano a recuperare una vita normale mentre altri si erano ripresi prima e conducevano una vita soddisfacente. Incredibilmente quelli che stavano meglio  erano i cuochi riusciti  a salire sul ponte delle loro navi che per rabbia iniziarono a tirare patate, l’unica cosa che si trovarono tra le mani, contro i caccia nemici. Pur trattandosi di una azione assolutamente stupida permise a queste persone  di reagire e di fare qualcosa al contrario di altri che subirono passivamente l’attacco.  (vedi nota 5)

Al di là del fatto specifico è dimostrato che si riesce ad affrontare e superare meglio degli eventi molto stressanti se si compie qualche azione, specie se si è convinti che questa sia risolutiva, rispetto alla attesa passiva.  I sacrifici umani, ad esempio, non sono altro che un estremo tentativo di placare la divinità ostile. Anche se difficilmente riusciranno a risolvere il problema permetteranno alla popolazione di allontanare l’ansia e la disperazione.

 Abbiamo detto che intorno al 1430 si inizia a perseguitare la stregoneria e che nel ‘500 e nel ‘600 il fenomeno vede il suo apice, cosa è successo in quel periodo?

 La terribile epidemia di peste chiamata morte nera (1347-1353) uccide almeno un terzo della popolazione europea ed in seguito ricompare ad ogni generazione (1404 ; 1527-1529 ; 1575-1577 ;  1598 ; 1630 ; 1656) .  Nel 1495 si ha notizia dei primi casi di sifilide, la nuova terribile peste venerea diventa un incubo. La piccola glaciazione, (1540 – 1700), porta carestia e fame. Nel 1521 Lutero viene scomunicato ed inizia un periodo di grandi disordini e conflitti.

 Torniamo alla peste nera, (1347-1353), e proviamo a immaginare di osservare gli abitanti di una città di quell’epoca. Al momento la malattia li ha risparmiati ma vedono avvicinarsi il morbo e una ad una cadere le città vicine. Ormai sanno che presto toccherà anche a loro, come reagiranno?  In un disperato tentativo consapevole di salvarsi e inconsapevole di allontanare l’ansia cercheranno un colpevole da uccidere per impedirgli di arrecare danno.  Durante l’epidemia in esame le popolazioni, ormai esasperate, di diverse città iniziarono ad accusare gli ebrei di avvelenare i pozzi per diffondere l’epidemia dando l’avvio ad una grave serie di linciaggi che nè le autorità religiose nè quelle civili riuscirono ad arginare pur impegnandosi seriamente. 

La parola sabba deriva da sabato, il giorno di festa degli ebrei, e prima si usava impropriamente la parola sinagoga per definire le assemblee di streghe e stregoni.

Né i religiosi con le loro preghiere avevano saputo proteggere le persone dal morbo né le autorità civili e men che meno gli scienziati e questo  generò un crollo della loro autorevolezza.

Nel 1404 torna la peste, a questo punto o non ci sono più ebrei o si è arrivati alla conclusione che non siano loro gli untori, (i massacri di ebrei non risolsero il problema e tra l’altro la peste aveva attecchito anche dove gli ebrei non vivevano e in ogni caso non li aveva affatto risparmiati), quindi le popolazioni cercano un altro capro espiatorio colpevole di causare le loro disgrazie.   

Saranno gli untori o i nachzehrer, (vedi nota 6), saranno i tempestiari, sarà il poveraccio messo al rogo nella valle di Roden in quanto considerato colpevole dell’avanzata dei ghiacciai, sarà la stregoneria che apre le porte al maligno ecc. Per ogni male la popolazione individua un colpevole perché deve reagire, perché deve avere la speranza di aver trovato la soluzione alla fame e le carestie dovute alla piccola glaciazione, alle devastazioni delle guerre e dei conflitti religiosi nati dopo Lutero, alla sifilide, alla peste, alla speranza di vita che crolla.

La religione cattolica si era dimostrata inefficace nel fermare i terribili mali del tempo  e questo ha sicuramente riportato in auge i vecchi riti pagani mai del tutto scomparsi con il loro corollario di maghi e guaritori.  L’improvvisa recrudescenza di pratiche “eretiche” mise ovviamente  in allarme la società e le istituzioni che in seguito reagiranno con violenza.

Perché Dio permette al male di colpirci così duramente e perché le nostre suppliche non hanno effetto? Probabilmente è questa la domanda che i religiosi del tempo si saranno ripetuti ossessivamente.  Le risposte più probabili vanno in due direzioni. La prima vedrà sicuramente nello stile di vita licenzioso e nella poca penitenza un motivo di irritazione per Dio e la conseguenza sarà una svolta “dark” della chiesa dove la penitenza diventa il fulcro della religiosità.  Ad essere onesti la prima svolta “dark” del cristianesimo occidentale si ha dopo la caduta dell’impero romano di occidente quando la crocifissione diventa una icona sempre più rappresentata mettendo l’accento sulle sofferenze di Cristo perché più vicine alle tribolazioni dei fedeli in un periodo di estremo caos. Al contrario i cristiani dell’impero romano d’oriente  che conservarono le antiche istituzioni e tradizioni usarono sempre come icona il Cristo Pantocratore ovvero trionfante nell’atto di benedire.
La seconda risposta non potrà che assecondare il volere popolare anche perché ormai l’autorevolezza di un tempo è svanita.  Non credo si tratti di uno scaricare le proprie “incapacità” su altre persone come fece Nerone accusando i cristiani, credo che effettivamente i religiosi rivedessero tutte le loro convinzioni alla luce di un incredibile concentrarsi di eventi negativi e arrivassero alla conclusione che il maligno attraverso i suoi fedeli stesse realmente flagellando la cristianità e che bisognasse fermarli per salvare la gente.  Probabilmente anche noi, se perdessimo tutte le nozioni scientifiche generate dal 1700 ad oggi, arriveremmo alle stesse conclusioni.

Personalmente  ritengo che la coincidenza tra l’apice della caccia alle streghe/stregoni e le guerre di religione (dalla Pace di Cateau-Cambrésis nel 1559 fino alla  Guerra dei trent’anni 1618-1648) sia anche il frutto della concorrenza tra cattolici e protestanti per conquistare il benvolere del popolo e portarlo dalla propria parte mostrandosi determinati nel colpire gli elementi ritenuti colpevoli di arrecare danno. Non è neppure da escludersi che l’accusa di stregoneria venisse usata per punire coloro che abbandonavano un campo per passare nell’altro o che semplicemente nei luoghi dove cattolici e protestanti convivevano  si fosse più sensibili nellla ricerca degli indizi di un possibile “tradimento religioso”.

Un’altra possibile concausa può averla creata lo stesso Lutero , (circa la metà delle condanne a morte per stregoneria avvenne in Germania), poiché aveva vietato il culto dei santi, delle immagini sacre o l’uso improprio della religione aveva di fatto tolto alla gente i suoi  “amuleti”.  Una persona che si fosse sentita minacciata da un maleficio avrebbe potuto credere di diventarne immune appendendo in casa l’immagine di un santo. Senza i propri “amuleti” alla gente non restava che la via giudiziaria.

Quale fu il ruolo della chiesa e del papato nella caccia alle streghe?

Sicuramente la convinzione dei religiosi della presenza attiva del diavolo nelle vicende umane e dell’esistenza di suoi fedeli ha contribuito a creare un humus favorevole anche se va detto che diverse società umane hanno creduto nell’esistenza di persone capaci di fare sortilegi e ancora oggi diverse persone ci credono, (provate a fare delle ricerche su google con i termini malocchio o fatture di morte e noterete quanti operatori dell’occulto appariranno nei risultati).  Va anche detto che, al contrario di quello che si crede, la chiesa svolse un ruolo da moderatore impedendo al fenomeno di sfuggire di mano. Per capirci, in Italia nei tre secoli in esame, ci furono  circa 800 condanne a morte per stregoneria e il fenomeno non fu molto virulento, al contrario nel Sacro romano impero dilaniato dai conflitti religiosi, (il potere papale era basso o inesistente), e privo di una fortissima autorità centrale, (i feudatari avevano un potere molto ampio sui loro territori) si verificarono circa la metà di tutte le condanne a morte per stregoneria avvenute in Europa.  (vedi nota 2 ter)

Perché le persone ai margini della società erano i candidati ideali quali untori o streghe/stregoni?

Finora io ho approfondito lo stereotipo dell’inquisitore a caccia di streghe e quindi possiamo parlare di processi che venivano documentati ma si tratta di un pezzo della storia, poteva benissimo verificarsi un linciaggio basato su suggestioni collettive che facilmente facevano presa su della gente disperata e in preda al terrore e di questi non c’è una documentazione paragonabile, va anche detto che le autorità civili o la popolazione potevano richiedere il giudizio di un inquisitore ma non erano obbligati a rispettarne il verdetto per cui persone dichiarate innocenti dall’inquisitore potevano essere comunque giustiziate dall’autorità civile o linciate dalla popolazione.

Gli ebrei hanno da sempre costituito un gruppo che conservava la propria diversità pur potendosi facilmente confondere con le popolazioni del territorio in cui vivevano, (al contrario dei neri americani , ad esempio, che volevano integrarsi completamente ma il colore della pelle li rendeva individuabili). L’essere un corpo estraneo all’interno di una popolazione culturalmente omogenea rende sospetti in tempi felici ma se le cose vanno male e la popolazione è esasperata allora quei sospetti diventano certezze (vedi nota 7) come avvenne durante l’epidemia di “peste  nera” quando la gente si diede al linciaggio degli ebrei.  Lo stesso accade con le altre persone che si pongono all’esterno delle regole comuni quali ad esempio i senza fissa dimora che possono essere sospettati di vivere di illeciti, (magari in qualche caso è vero ma in tempi bui le loro colpe vengono moltiplicate), oppure le donne che si intrattenevano con uomini sposati potevano essere malviste dalle altre donne in quanto attentatrici della coesione sociale.  

Questo può spiegare come mai la macchina della giustizia venisse messa in moto dalla popolazione e sia potere politico centrale che l’ inquisizione romana andassero un po’ a rimorchio del popolo.
Per il potere centrale i processi rappresentavano una interessante fonte di arricchimento delle proprie finanzie grazie ai soldi ricavati dal sequestro dei beni ai condannati. Addirittura con la bolla papale ad extirpanda (1252) si stabiliva che i beni confiscati agli eretici condannati venissero divisi in 3 parti, un terzo all’autorità civile, un terzo all’ufficio dell’inquisizione e un terzo agli inquisitori , (immaginate cosa succederebbe se il giudice che vi sta processando potesse incamerare un terzo dei vostri beni qualora veniste condannati, vi sentireste al sicuro?).  Poiché in genere erano i poveracci ad essere accusati dalla popolazione i costi dei processi erano in  perdita netta e questo spiegherebbe perché in fondo le autorità centrali non fossero mai state molto interessate alle streghe.

 Oggi potrebbero esserci processi alle streghe?

I meccanismi alla base della caccia alle streghe o all’untore non sono affatto estinti e quello che scherzosamente ho chiamato effetto “tira la patata”  è alla base di molti comportamenti umani e di fronte ad una epidemia spaventosa ci comporteremmo probabilmente come i nostri antenati, ad esempio durante l’ epidemia di poliomelite del 1916, (poco più di 100 anni fa),  che colpì gli Usa in un solo mese vennero eliminati 70 mila gatti accusati di essere  portatori della malattia, è un bisogno umano quello di allontanare ansia, paura  e disperazione anche facendo cose insensate perché è l’azione che migliora il proprio stato psicologico.
Probabilmente non lo chiameremo processo alle streghe ma se:

  • l’ansia nella popolazione per un determinato problema raggiunge livelli elevati;
  • se una persona è convinta che l’accusato abbia commesso quel crimine e riesce a far sorgere il dubbio negli altri che cominciano a credere di essere stati anche loro danneggiati;
  • se la cultura, la stampa, le credenze creano un humus favorevole;
  • se una persona o un gruppo di persone fortemente ideologizzate e alla ricerca di notorietà personale, ( e che spesso in qualche modo ci campano con queste cose), fomentano nella popolazione l’ansia e il dubbio inventando numeri a casaccio e cercando, in maniera addirittura grottesca agli occhi di un vero esperto, di ampliare a dismisura il fenomeno in questione trasformandolo da marginale a epidemico, (chissà quanti casi ci sono e noi non lo sappiamo è la frase che li fa individuare subito. Se non li conosci quei casi allora vuol dire che non hai il polso del fenomeno e non sei in grado di quantificarlo, anche le stime hanno criteri rigorosi per poter essere fatte);
  • se chi indaga non riesce a distinguere le suggestioni dai fatti e crea i presupposti per la celebrazione del processo;

ecco che sono state create le premesse per un moderno processo alle streghe/stregoni.

Un caso che rientra perfettamente nello stereotipo della caccia alle streghe è quello avvenuto in Italia nella scuola di Rignano Flaminio.  25 aprile 2007 la stampa lancia una notizia incredibile, in una scuola le maestre abusavano di alcuni loro alunni. La denuncia viene da alcuni genitori convinti che i loro figli abbiano subito abusi sessuali in orario scolastico dopo essere stati narcotizzati.  Ciò che viene raccontato ha dell’incredibile come hanno dell’incredibile le storie narrate dai testimoni nei processi alle streghe.

I magistrati locali incaricati delle prime indagini mandano gli imputati  in galera preventiva e questo possiamo immaginarla come una forma di tortura per un incensurato.  Si diffonde tra gli addetti ai lavori l’idea che le testimonianze dei bambini siano state raccolte in maniera non corretta e il tribunale del riesame demolisce l’impianto accusatorio  revocando gli arresti agli indagati.  Notare che i due livelli della magistratura hanno opinioni diverse, quello più vicino agli accusatori è colpevolista o quanto meno non se la sente di andare contro il volere popolare mentre il livello meno vicino agli accusatori si mostra scettico e anche questa è una situazione che capitava nei processi per stregoneria quando un inviato da Roma demoliva il lavoro degli inquisitori locali.
La campagna stampa alimenta l’idea di un reato orribile commesso in quella scuola. Da un lato il desiderio di combattere il fenomeno e dall’altro il dubbio indotto che anche i propri figli siano stati vittime o avrebbero potuto esserlo  fanno crescere l’ansia complessiva della popolazione e sempre più persone chiedono “la testa” degli imputati che vengono mandati a processo nonostante le prove siano veramente poco convincenti.
Il processo finisce con l’assoluzione in primo grado degli inquisiti, come detto più volte anche i processi alle streghe finivano molto raramente con la condanna a morte, ma gli inquisiti resteranno per sempre gli orchi nella convinzione di molti probabilmente come gli accusati di stregoneria restavano colpevoli per la gente anche se giudicati innocenti.

Ora provate, ovviamente con le debite differenze relative al periodo storico, a confrontare questo processo con il più famoso e duro processo alle streghe mai avvenuto in Italia, quello di Triora
http://www.instoria.it/home/triora.htm

La causa scatenante della rabbia popolare è la carestia e presto alcune donne della periferia, (guarda caso), vengono accusate di aver causato la fame grazie ai loro poteri occulti, di essere streghe in pratica. Il parlamento locale, (una specie di consiglio comunale), stanzia i soldi per il processo e chiede l’intervento degli inquisitori e ne arrivano due genovesi, (Triora era sotto l’autorità della repubblica marinara di Genova), che invitano, come prassi, la popolazione a riferire i nomi delle persone dedite alla stregoneria.

A causa di odi e rivalità si crea un meccanismo di denunce incrociate che rendono la situazione incontrollata con quantità sempre maggiori di imputati e alle prime accusate, donne emarginate, si aggiungono donne appartenenti a famiglie importanti e a quel punto il sostegno popolare al processo crolla. Di fatto gli inquisitori non concludono nulla e viene mandato dal doge il commissario speciale Giulio Scribani per uscire dall’impasse. Il caso ritorna in mano alla giustizia civile, peccato che il soggetto si riveli un pazzo furioso che estende la caccia alle streghe anche ai paesi vicini in un vortice di esaltazione che allarma tutti.

Le cose diventano grottesche quando l’inquisizione scomunica Scribani, in effetti non era compito della giustizia civile giudicare i reati di stregoneria, (competenza della giustizia religiosa).  Alla fine della storia la chiesa attraverso due suoi cardinali fece giungere l’ordine di chiudere il processo chiamando le donne incriminate non più streghe ma sudditi della signoria, (non erano solo donne, tra gli accusati c’era addirittura un ragazzo di 13 anni).  Non si sa che fine fecero le accusate, ma è molto probabile che furono liberate anche perché all’epoca le condanne venivano eseguite pubblicamente e in maniera plateale a monito per la popolazione e quindi difficilmente non avrebbero lasciato traccia.

In data successiva alla stesura di questo articolo è venuto alla luce lo scandalo di Bibbiano che ha una attinenza addirittura maggiore rispetto a quello di Rignano con la caccia alle streghe e le analogie ho elencate in questo articolo ( La caccia alle streghe oggi – Inchiesta angeli e demoni)

Perché la caccia alle streghe  con i suoi stereotipi ha avuto così successo nell’immaginario collettivo?

Gli inglesi nel ‘700 definirono il medioevo dark ages (secoli bui) per marcare la differenza con la loro epoca in una specie di “derby”  illuminismo contro medioevo caricando quest’ultimo di tutto il male possibile e  la caccia alle streghe per la sua irrazionalità, (vedi nota 8), sembrava portare acqua al loro mulino anche perché il pensiero scientifico si era evoluto e stava crescendo dando origine alla rivoluzione industriale con tutte le sue mirabili promesse per l’umanità. In realtà la caccia alle streghe , come già detto, non c’entra nulla con l’alto medioevo ma inizia nel rinascimento.
Con la caduta dell’impero romano d’occidente effettivamente si ha una perdita di tecnologia e si perde l’abitudine all’igiene personale garantita dalle terme.  La perdita di 5 anni di vita media che da 35 anni passa a 30 testimonia uno stato di sofferenza che sicuramente c’è stato ma non fu tutto solo negativo, come tutte le ere storiche anche il medioevo ha avuto le sue luci e le sue ombre e una analisi storica riduzionista è sostanzialmente scorretta.
L’idea dei secoli bui ha avuto molto successo legittimando ogni genere di bufala, dalla paura dell’anno mille alla cintura di castità, e ancora oggi quando noi diciamo: tornare al medioevo;  intendiamo un ritorno ad una specie di inferno eppure dall’analisi onesta delle fonti non appare così orribile rispetto ad altre epoche che pure avevano i loro crucci.  L’ideologia di varia natura torna spesso a citare il medioevo operando il classico sistema del ritaglio dei fatti storici isolandoli dal contesto e trascurando elementi importanti , ad esempio dimenticare che addirittura un papa fosse stato accusato di stregoneria solo perchè essendo un uomo rompe lo stereotipo non è segno di correttezza.

 

I malefici della stregoneria erano efficaci?

A questo punto non possiamo che farci una domanda: erano dei creduloni i nostri antenati oppure la stregoneria aveva realmente dei margini di efficacia?  A parte i veleni ovviamente.

A causa di un meccanismo della mente umana che può essere usato come cavallo di Troia la risposta non è così scontata.

Poichè già questo testo è molto lungo ho affrontato la questione nell’articolo linkato:

https://www.sublimia.it/Psicologia/malefici.html

 

 Ettore Panella

Altri articoli 

nota 1
Purtroppo le ricerche fatte sulle persone che credono alla magia sono un calderone inutile, (o perlomeno io non ne conosco di fatte bene), si arriva a dire che 1 italiano su 3 crede alla magia ma non si fa distinzione tra magia bianca e magia nera.  Guardare un oroscopo o chiedere consigli ad una cartomante sono una cosa mentre chiedere una fattura di morte o di scatenare il malocchio contro qualcuno o provocare sterilità, aborto o malformazioni al figlio della rivale sono cose ben diverse, certo si tratta di azioni inefficaci ma chi spende cifre consistenti in questo modo mostra di crederci e soprattutto di non avere scrupoli.  Sarebbe interessante una ricerca che approfondisca questo tipo di attività che, a giudicare dall’offerta, deve  avere un discreto seguito ancora oggi.

nota 1 bis

https://www.youtube.com/watch?v=o0Lt8cEiP9s

nota 1 ter 

Rapporto tra stregoneria e inquisizione medioevale, l’articolo citato offre una ottima analisi dal punto di vista giuridico

http://zweilawyer.com/2017/11/13/inquisizione-medievale-stregoneria-supertizione/

nota 2
Tortura del tratto di corda
http://it.wikipedia.org/wiki/Tratto_di_corda

nota 2 bis

https://www.youtube.com/watch?v=2orFWN5Zyq0

nota 2 ter

https://www.youtube.com/watch?v=69KzihRcUN0

nota 2 quater

Procedure e modi utilizzati dalle Inquisizioni  nella lotta all’eresia.

http://historiaiuris.com/il-santofficio-o-tribunale-dellinquisizione/

nota 3
Identikit di una strega, brillante articolo che con ironia analizza i tanti stereotipi sulla stregoneria

https://unapennaspuntata.wordpress.com/2015/10/31/identikit-strega/

nota 3 bis
Devo onestamente e mestamente riconoscere che questa brillante intuizione non è mia. La mia cara amica  Rita durante un interessante scambio di opinioni mi fece un resoconto di una conferenza tenuta nella sua città da uno studioso della materia che per l’appunto mise l’accento sulla figura dell’accusatrice.  Non avendo assistito direttamente nè fatto domande al relatore ho preferito mettere il punto interrogativo anche se ritengo perfettamente affidabile la mia amica e brillantissima l’intuizione di studiare anche chi produceva le accuse.

 nota 4
https://www.sublimia.it/relazione-uomo-donna/ciclo.html

 nota 5
http://blog.you-ng.it/2014/07/04/traumi-psicologici-superare/

nota 6
http://www.focus.it/cultura/storia/il-vampiro-di-venezia-2902191746

nota 7
Si è spesso sostenuto che tutta l’ostilità riposta verso gli ebrei fosse dovuta all’accusa di deicidio ma personalmente non sono d’accordo con questa tesi.  La prova che mi convince viene dal linguaggio popolare dove accusare qualcuno di essere ebreo non ha alcun riferimento religioso ma significa accusare qualcuno di essere avido e gretto.  Definire qualcuno rabbino, nel linguaggio popolare delle mie parti significa essere avido e gretto alla massima potenza.   Ai cristiani è vietato guadagnare soldi dai soldi (l’usura in pratica) ma una società capitalista ha bisogno di capitali e di gente che li presti trovandone un utile e quindi agli ebrei era concesso esercitare l’usura, (non erano cristiani), in cambio del pagamento di una tassa.  Poichè i rabbini erano le persone più influenti e quindi ricche era più probabile che prestassero i soldi e considerando che in genere gli usurai non godano di una buona nomea è facile ritenere che alla base dell’ostilità popolare vi sia  questo aspetto amplificato poi dal fatto che gli ebrei fossero un gruppo culturalmente diverso rispetto agli abitanti del luogo.

nota 8
Fu l’illuminista Gottfried Christian Voigt a formulare per primo l’ipotesi di nove milioni di streghe bruciate commettendo errori a raffica come ad esempio considerare un numero di anni doppio rispetto alla durata effettiva del fenomeno che tra l’altro non fu omogeneo ma approssimabile ad una parabola e neppure fu omogeneo in tutta Europa. In effetti il suo scopo non era la ricerca storica ma  enfatizzare l’importanza della cultura e dell’educazione  contrapposte alla superstizione.  Questa stima campata in aria ha avuto un successo enorme sia in funzione anti cristiana da parte degli illuministi sia in funzione anticattolica da parte dei protestanti che dimenticarono i loro processi fino ai gruppi femministi e guerrasessisti che ripresero e diffusero l’errata stima.

Altre interessanti letture

La stregoneria nei paesi baschi

http://www.academia.edu/2772834/Stregoneria_nei_paesi_baschi._Voce_del_dizionario_dellInquisizione

La caccia alle streghe nel mondo anglosassone e la figura del cacciatore di streghe presente nel mondo protestante.

http://zweilawyer.com/2015/03/04/caccia-alle-streghe-a-newcastle-un-documento-del-1649/

Maghi e Streghe in un Manuale dell’Inquisizione del 1693

http://zweilawyer.com/2015/09/29/maghi-e-streghe-in-un-manuale-dellinquisizione-del-1693/

Inquisizione del Vescovo Fournier (1320).

Un interessante esempio di processo inquisitorio nel caso dell’eresia catara da parte del vescovo Fournier

http://zweilawyer.com/2014/05/28/inquisizione-del-vescovo-fournier-1320-una-confessione-sessuale/

La modernità inasprì la caccia alle streghe

https://www.corriere.it/cultura/12_maggio_29/mieli-modernita-inaspri-caccia-streghe_0219e1a4-a99f-11e1-a673-99a9606f0957.shtml

Il dipinto in immagine è The Magic Circle  di John William Waterhouse

Questo articolo ha 3 commenti

  1. Amilcare

    effettivamente si tratta di un argomento dove hanno regnato gli stereotipi, è stato interessante conoscere come sono andate veramente le cose

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